11 gennaio 2018

Ti chiamo sul fisso di Rainbow Rowell, Party Review



Se ti capitasse una seconda possibilità in amore, faresti di nuovo la stessa scelta?

Se si parla di macchine del tempo, un semplice telefono non sembrerebbe il modo più sofisticato di viaggiare nel passato... Eppure quando Georgie, madre di due bambini e autrice televisiva perennemente sotto stress, mette piede nella casa della sua infanzia, e in un momento di nostalgia alza la cornetta del vecchio telefono fisso - un vero reperto archeologico -, improvvisamente è trasportata a quindici anni prima. Non nel senso che può vedere il suo passato. Ma nel senso che può… telefonargli. Sperando che il passato risponda. Sperando che Neal, quello che oggi è suo marito e allora stava per diventare il suo fidanzato, risponda...
Perché se c'è una cosa che Georgie cambierebbe della sua vita è il modo in cui il suo matrimonio si è pian piano spento, fino a ridursi a quello che è oggi. Forse parlando al telefono con il Neal di ieri potrà rimediare a cose che oggi sembrano irrimediabili. Forse quello stupido telefono, così antiquato da essere ancora attaccato a un filo, può davvero darle una mano...



Buongiorno fantasmini! Eccomi tornata con una nuova recensione tutta per voi. Siete pronti a scoprire di cosa parleremo oggi? Diciamo che per voi ho rinunciato ad una vacanza alle Maldive, quindi siate carini con questo povero fantasma che non può abbronzarsi!
Ebbene, chi non ha sentito parlare di Rainbow Rowell? Un nome che mette allegria e porta l’arcobaleno dopo un giorno di pioggia, solo che per me oggi non è stato così.
Sono passata dall’essere concentratissima sulla lettura a chiedermi: ma quando finisce? Lo so, solitamente non sono così critica. Insomma..degustibus, no? Però non posso dirvi che questo libro mi è piaciuto, perché non è così.
Quando penso ai viaggi del tempo, al ritorno al futuro, mi immagino un Doc con la sua macchina argentata o un Dottore con il suo Tardis mentre qui troviamo un telefono. Okay, l’idea non è malaccio. Tu alzi la cornetta e puoi parlare direttamente con qualcuno del tuo passato. Si, un po’ tutti lo vorremmo, ma qui è diverso.



Non capite vero? Sono i troppi Margarita, perdonatemi..Allur, la storia è questa:
Neal e Georgie sono sposati da qualche anno, hanno due bellissime bambine e una casa fantastica. Sembra tutto perfetto, ma Georgie è sempre più assente per via del suo lavoro mentre Neal è un papà che ha sacrificato la sua carriera per rimanere in casa con le bambine. Il tutto va a peggiorare quando Georgie annuncia di dover rimanere a casa per le vacanze di Natale a causa di un grosso progetto, e i loro mondi già in precario equilibrio, dovranno cercare di mantenersi dopo questo fortissimo terremoto.
I due si separano e, mentre lei rimane a casa, Neal e le bambine vanno in Omaha. Tutto tranquillo fino a quando lei non proverà a chiamarlo e lo troverà sempre impegnato.
Quando Georgie si trova a casa dei suoi genitori, riesumerà un vecchio telefono per provare a chiamare a casa della mamma di Neal. Fortunatamente, solo in quel caso riuscirà a parlare con suo marito ma c’è un piccolo problema. Il Neal con cui parla, non è suo marito, bensì il Neal del 1998 quando ancora era solo il suo ragazzo.



Tra pensieri di visioni o di imminente pazzia, la protagonista si troverà a dover fare i conti con i propri sentimenti, a decidere se salvare il suo matrimonio o continuare con la sua carriera.
La Rainbow ha sempre scritto in modo divino, ma in questo libro non mi sono sentita in sintonia con i personaggi. Il più delle volte mi chiedevo perché avesse dovuto allungare così il brodo, quando bastava dargli una spinta per rendere il tutto più fluido. È un libro sul matrimonio, sulle seconde possibilità, sulla consapevolezza di dover cambiare qualcosa per evitare una catastrofe. Queste telefonate ci porteranno a scoprire qualcosa di più dei nostri protagonisti, ma non tanto da farti dire: si, bello/bella, è così che si fa. Tutto rimane invariato sino alle ultime pagine quando (FINALMENTE) Georgie si fa un esame di coscienza e capisce quello che vuole.
Pensavo, si, finalmente succede qualcosa! E invece.. Zac, ciao ciao, ce la facciamo, fine…..
No, mi aspettavo qualcosa di più.
Comunque, la storia in sé è carina, narra un tema già sentito sul matrimonio e sulle seconde opportunità quindi non è male, solo che forse mi aspettavo qualcosa di più. Voi che ne pensate, ditelo alla zia Casper su!











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