23 giugno 2017

Touch my heart di Micol Manzo, Recensione

Touch my heart di [Manzo, Micol]

La prima cosa che Aponi vede, quando riprende conoscenza in una capanna ai piedi del monte Bosavi, sono degli occhi neri come il cuore della foresta, cupi come lo è l’uomo cui appartengono: Obei, un individuo minaccioso coperto da tante cicatrici quanti sono i suoi muscoli guizzanti. Non ricorda perché si trovi tra i Kaluli, un popolo che non conosce, a eccezione della loro lingua. Un popolo propenso a invadere la sua sfera personale, mettendo a dura prova la sua paura di essere toccata da altre persone. Se da una parte i Kaluli si mostrano gentili e ospitali con lei, dall’altra Obei fa di tutto per renderle un incubo l’esperienza nella foresta. Ma Aponi non è disposta a sottostare al volere di quell’uomo autoritario che pare odiarla con tutto se stesso. Così, con il passare dei giorni, la contesa tra i due si fa sempre più ardente, trasformandosi in desiderio, un sentimento ancor più pericoloso dell’odio. 



Questo romanzo l'ho letto in un giorno e mezzo!Devo dire che è una storia che ti prende, ti cattura e ti porta in una foresta della Papua Nuova Guinea, tra il popolo dei Kaluli.
Sì, perché questa èuna storia ricca di passione, amore, rinascita e avventura.
Aponi, protagonista femminile, si ritrova priva di sensi nel cuore della foresta, la prima cosa che vede, quando si sveglia,è un uomo con due occhi neri come la notte,muscoli guizzanti, pieno di cicatrici. Un gigante dall'aria pericolosa che sembra, per un motivo a lei ignaro, odiarla. Il suo nome è Obei. 
Aponi non ricorda com'è finita in quella foresta, solo di essere atterrata all'aeroporto e poi il nulla.  Ora invece, è in una capanna con un uomo dallo sguardo più feroce che avesse mai visto.
Al contrario del resto della tribù dei Kaluli, che l'aveva accolta, piano piano Aponi diventa una famiglia! Quello popolo strano,che vive in capanne,si ciba di ciò che la natura offre ed è tanto in simbiosi con gli uccelli da pensare che in essi vivano gli spiriti dei loro cari quando vengono a mancare. 
Aponi però è molto titubante nel lasciarsi andare, lei non sopporta il contatto con le persone. 
Invece i Kaluli si abbracciano, si accarezzano, si aiutano a vicenda come una grande famiglia. 
Lei non ha mai avuto vicino dei veri genitori che le insegnassero questo tipo d'amore, entrambi paleontologi,hanno sempre preferito il lavoro a lei.
In più Obei non la vuole nella tribù, ma la desidera, la desidera con tutto se stesso. Anche Aponi si sente attratta a lui, lo desidera, la testa dice no, ma il suo corpo la tradisce.
Aponi pian piano comincia sentirsi davvero amata dai Kaluli, fare parte di una famiglia è ciò che ha sempre desiderato. Questo popolo l'aiuta a credere in se stessa,ad amarsi e a non sentirsi più inutile, ma una persona con dei desideri. Obei è attratto da Aponi, ma l'ignoto, lo straniero, l'uomo della città lo spaventa, non vuole essere tradito di nuovo e Aponi per lui è tutto questo. Una straniera che tradirà la sua fiducia. Devo dire che mi ci è voluto qualche giorno per poter fare la recensione, perché ho dovuto riflettere sulla storia,ciò che trasmette, il significato. Aponi è stata abbandonata dai genitori, indesiderata, considerata sempre fuori posto. Tra i Kaluli invece, viene amata e apprezzata per ciò che è! Questa per è la rinascita.  Obei mi ha subito conquistata, con i suoi muscoli guizzanti, occhi neri,capelli rasta, corpo pieno di cicatrici e non per ultimo rude e selvaggio… Un vero attentato agli ormoni!
Libro ben scritto, anche la tribù dei Kaluli, le loro usanze,il modo di vivere, personaggi carismatici, la foresta, si vede che il tutto è stato oggetto di studio e meticolosa ricerca.
Sono stata catapultata in un mondo magico,nella foresta ricca di colori, profumi, in una tribù dove l'amore per la famiglia guarisce ogni ferita,anche la più profonda. E dove un uomo con occhi neri come la notte e una voce calda come il fuoco, ci fa sognare di essere sdraiate in riva a un fiume con il cuore gonfio d'amore e scaldate dal sole della Papua Nuova Guinea.
Buona lettura! 




Nessun commento:

Posta un commento