22 febbraio 2017

Blogtour: Inside author, intervista a Laura Gay



Benvenuta Laura,
grazie per aver concesso l’intervista in occasione del blogtour dedicato al tuo libro.
Iniziamo subito con le domande:


1. Ciao Laura e benvenuta sul blog “Sogni di Marzapane”. Vorrei che tu ti presentassi alle nostre lettrici e ci spiegassi come nasce la tua passione per la scrittura.

Ciao, ragazze. Grazie per avermi ospitato nel vostro incantevole blog. Allora, mi presento: sono una scrittrice genovese, vivo insieme a mio marito e a un cagnolino di nome Lenny, e amo svisceratamente i libri. La mia passione per la scrittura nasce proprio da qui: dal mio amore per la lettura. Fin da piccola divoravo romanzi e viaggiavo con la fantasia. Mi inventavo storie e vivevo in un mondo tutto mio, finché un giorno non ho deciso di prendere carta e penna e mettere nero su bianco quello che la mia mente malata partoriva. Adesso scrivo prevalentemente al computer, ma la passione che metto nei miei romanzi è la stessa di allora. Credo che non riuscirei a vivere senza la scrittura (e la lettura ovviamente).

2. Da dove prendi le idee per caratterizzare i tuoi personaggi?

Dalla vita di tutti i giorni. Un personaggio per funzionare deve essere credibile, quindi non può essere avulso dalla realtà. Certo, poi entra in gioco la fantasia; specie nel campo del romance e dei romanzi erotici, l’eroe deve per forza avere qualcosa di “straordinario” per catturare l’attenzione delle lettrici. Ma il suo modo di comportarsi, le sue reazioni agli eventi, le sue paure, i suoi limiti e, perché no, anche i pregi, devono essere fondati su qualcosa di reale, tangibile. In questo mi aiuta anche il fatto che alle superiori ho studiato un po’ di psicologia. ;-)

3. A quale dei tuoi personaggi sei più legato?

Oddio, domanda difficile! Amo tutti i miei personaggi come dei figli e come si può chiedere a una madre se ne preferisce uno in particolare? Diciamo che ce n’è uno di cui ho sentito il bisogno di parlare, e che per questo ha un legame profondo con me: la protagonista del primo romance storico che ho pubblicato come self, “La contessa delle tenebre”. Si tratta in realtà di un personaggio esistito realmente, di cui io ho voluto narrare la storia, molto romanzata in verità, sia per farlo conoscere alle lettrici italiane, sia per riscattarlo da tutte le sofferenze patite. Sto parlando di Marie Thérèse Charlotte di Borbone, la figlia di Maria Antonietta e Luigi XVI, unica superstite della famiglia reale francese, dopo la rivoluzione.

4. Hai creato subito un legame profondo con Eva?

Sì, perché Eva è un po’ il mio alter ego. Tra i personaggi che ho creato è forse quello che mi somiglia di più, quindi non è stato affatto difficile immedesimarmi in lei.

5. Quanto di te c’è in Eva?

Come dicevo, Eva è il personaggio che mi somiglia di più. Anche lei è genovese, sogna di diventare scrittrice e ama i romanzi storici come la sottoscritta. Ed è timida e impacciata proprio come me, nonché una grande sognatrice. Crede nel vero amore ed è pronta a fare tutto il possibile per difenderlo con le unghie e con i denti. Crede anche nell'amicizia e nei valori positivi come la lealtà, l’altruismo. Per questo soffre di sensi di colpa quando non si comporta come la sua coscienza le suggerisce. Oddio, lei ha avuto la fortuna di incontrare Brian e io no, ma non si può avere tutto nella vita, giusto? ;-)

6. Come definisci il tuo stile di scrittura?

Amo la semplicità, quindi il mio stile è così: semplice, diretto. Preferisco i dialoghi alle lunghe descrizioni, anche perché penso che siano i personaggi stessi a dover parlare di sé, motivo per cui non gradisco il narratore esterno, ma preferisco utilizzare il punto di vista di due o più personaggi. La narrazione invece è rigorosamente in terza persona. Raramente scrivo in prima, non mi piace.

7. Di solito da dove trai l'ispirazione per i tuoi romanzi?

Da qualsiasi cosa. Di solito l’ispirazione arriva all'improvviso: da una frase, da una scena vista in tv, da una canzone. Persino dalla vita reale. Mi piace osservare la gente e i suoi comportamenti; le persone sono un’ottima fonte di ispirazione.

8. In tre parole descrivi la tua scrittura.

Semplice, appassionata, emozionante.

9. Cosa ha fatto scattare la scintilla che ha portato alla luce la tua ultima fatica letteraria?

Oddio, non saprei. Semplicemente il bisogno di raccontare quella storia. A volte penso che siano i personaggi stessi che mi vengono a cercare, per chiedermi di parlare di loro.

10. Qual è il libro che più hai amato leggere e che ti ha fatto dire: “Avrei voluto scriverlo io”.

Di libri che ho amato moltissimo ce ne sono tanti, ma, se devo citarne uno, scelgo “La straniera” di Diana Gabaldon. Ho sempre amato le storie che parlano di viaggi nel tempo, e poi Jamie Fraser è sempre il migliore. ;-)

Grazie per averci dedicato il tuo tempo.
Grazie a voi!





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