24 gennaio 2016

Recensione: "Il fuoco dell'inganno" di Nora Nocian


A un anno e mezzo di distanza dal mancato matrimonio di Chiara e Roscoe cos’è rimasto di loro?
Non c’è ancora pace per la famiglia Mac Talbot. Mentre in Italia Chiara cerca di ricominciare a vivere, qualcuno  a Blantyre ordisce un complotto per eliminare definitivamente i fratelli superstiti. Saranno una serie di sciagurati eventi  tra Blantyre, Roma e Freetown a influenzare ancora le vite di Damian e Gladys portandoli faccia a faccia con la morte.L’ingresso di nuovi protagonisti spezzerà l’equilibrio precario di alcune relazioni e la natura di Brian sarà proprio il primo banco di prova da superare.





Il fuoco dell'inganno” rappresenta il seguito del romanzo “Il fuoco della verità”, opera precedente dell'autrice Nora Cocian. La storia si sviluppa in una saga che vede protagonisti i gemelli Roscoe e Damian, rampolli della famiglia scozzese Mac Talbot al pari della sorella Gladys, tutti quanti eredi di una ricca dinastia impegnata nell'industria nautica.
La vicenda si sviluppa tra le atmosfere brumose del castello di Blantyre, mentre gli altri scenari del romanzo si svolgono nella quotidianità di una Roma un po' sfumata e in un'Africa inquieta, violenta e oggetto di sfruttamento minerario.
Per la verità, all'inizio ho avuto l'impressione che il personaggio centrale fosse Chiara, una ragazza romana impegnata sentimentalmente con uno dei due fratelli scozzesi, la quale immagino fosse la protagonista intorno alla quale è nata la storia nel primo volume.
In questo secondo episodio della saga, Chiara si presenta nel ricordo del proprio amore perduto, salvo poi confondersi a poco a poco con le altre figure del romanzo.



Pur essendo il secondo capitolo della storia, “Il fuoco dell'inganno” si legge anche senza bisogno di consultare il primo romanzo. L'autrice ha l'indubbio merito di aver saputo raccontare il seguito di una vicenda già scritta senza ricorrere a parentesi che avrebbero appesantito il racconto, il quale fluisce in modo scorrevole e con discreto stile, passando con disinvoltura dalla descrizione di scene very hot, sia etero sia gay, alla narrazione di vicende degne di un thriller internazionale, durante le quali non mancano momenti di pathos.


Nel complesso, l'autrice sembra non voler far mancare nulla alle proprie lettrici e ai propri lettori, ma nell'insieme, a fronte di una struttura ambiziosa e articolata, si nota una certa superficialità nella rappresentazione dei personaggi, molti dei quali risultano troppo vaghi e soltanto abbozzati.
Anche i cambi di scena risultano spesso un po' frettolosi, così come i ruoli e le motivazioni dei personaggi stessi. Da ciò ne deriva l'impressione che l'autrice sia stata spinta a completare alcune parti in maniera sbrigativa in conseguenza della troppa carne messa al fuoco.
Nella mia modesta opinione di lettore, avrei visto meglio i temi trattati in questo secondo episodio divisi in due volumi separati, più corti ma maggiormente descrittivi e meglio curati in tutte le parti.
Per questo motivo auspico che il terzo episodio, annunciato dal finale sospeso di questo secondo volume della saga, venga affrontato dall'autrice con un approccio un po' meno frenetico, anche a costo di dover frazionare in più capitoli questa saga che ha messo in piedi con merito e bravura



1 commento:

  1. Valerio, grazie di aver letto e dei tuoi suggerimenti e considerazioni che terrò sicuramente da conto nella stesura del capitolo finale della saga.
    Nora

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