07 giugno 2015

Release Week Blitz: Soffocami (Blood Bonds #1) di Chiara Cilli





Titolo: Soffocami
Autore: Chiara Cilli
Serie: Blood Bonds #1
Genere: Dark Contemporary Romance
Pagine: 400
Data di pubblicazione: 1 Giugno 2015
Prezzo eBook: offerta lancio € 2.99 (prezzo regolare € 4.99)
Prezzo cartaceo: da definire
Editore: Selfpublishing




Avevo tutto ciò che ho sempre sognato.
Non ho mai avuto la vita che sognavo.

Avevo lavorato sodo per arrivare dov'ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi avevano segnato per dieci anni.

Ero pronta a portare l'azienda di famiglia ai vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia vendetta contro chi aveva abusato di me per lungo tempo.

Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di Nikolayev.

Ora devo sopravvivere a un uomo che mi consuma l'anima.
Non importa quanto lotterà, non ha scampo.

Non posso lasciare che mi soffochi con la sua presenza letale.
Perché la ucciderò.




**Attenzione**

Dark Contemporary Romance
Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente, linguaggio forte e rapporti sessuali di dubbio consenso o non consensuali. Non adatto a persone sensibili al dolore e alla schiavitù.



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ESTRATTO


Agii prima che potessi rendermene conto.

Superai André con uno scatto che non credevo che i miei muscoli indolenziti sarebbero stati in grado di affrontare, sfruttando al meglio la larghezza dell'androne per non rischiare che allungasse un braccio e mi bloccasse.
Come uno stallone che si impenna e rampa contro il rivale per conquistare la giumenta, mi avventai contro l'uomo tatuato e gli piantai i pugni sul petto, spingendolo via con tutta la forza che avevo. Lui barcollò all'indietro senza mollare la presa sul gomito della ragazza, che perse l'equilibrio e cadde tra le sue gambe con un grido strozzato.
«Lasciala andare!» ruggii, facendo per strappare il braccio della giovane dalla sua presa.
Qualcuno mi piombò addosso con l'irruenza di un tornado e fui sbalzata contro la parete. Accadde tutto tanto velocemente che non riuscii a impedire che una mano mi serrasse la gola e un corpo solido come l'acciaio mi immobilizzasse contro il muro.
Fu quando alzai gli occhi che incontrai quelli più blu che avessi mai visto. Orlati da folte ciglia nere, erano come accesi da un bagliore interno che faceva risplendere le screziature indaco delle iridi.
Lui mi guardava penetrante, lo sguardo attento e al tempo stesso torbido di pensieri osceni, indicibili.
Mi sentivo bruciare viva sotto quell'intensità.
Quest'uomo era di una bellezza inumana. I capelli castani, lievemente mossi, erano una massa spettinata ad arte. Il naso era dritto e armonioso, mentre le labbra piene erano incorniciate dalla barba corta che gli ricopriva le guance e il mento, scendendo appena sul collo.
Non so per quanto rimanemmo a fissarci. Forse un minuto, forse un eone. Avevo l'impressione di essere schiacciata da un'incudine incandescente, tanto era forte la pressione del suo fisico sul mio. Le sue dita intorno alla mia gola erano come un voluttuoso guanto di velluto, ma più minacciose di una lama premuta sulla carotide.
Fu la voce lontanissima di André a richiamarmi al presente. «Henri» chiamò scostante.
Henri.
Oh mio Dio, quest'uomo era Henri Lamaze.
Entrambi ci adombrammo. Da sgomenta, la mia espressione si fece feroce. Lui tenne i miei occhi nei suoi con una risolutezza disarmante. Il suo petto si gonfiò quando inspirò profondamente, e sentirlo sfiorarmi i seni e il suo addome pigiare ancor più contro il mio mi procurò una contrazione nel bassoventre di cui mi vergognai all'istante.
«Riportala nel dormitorio, Wulf» comandò al tatuato.
Mio Dio.
La sua voce.
Era molto più che baritonale. Era l'insieme di un esercito di tuoni che deflagravano in lontananza. Era come l'eco dei tamburi che annuncia l'arrivo di un'armata invincibile. Era il suono più cupo, potente, torvo e maledettamente eccitante che avessi mai udito.
Con la coda dell'occhio intravidi il colosso trascinare via la ragazza e avviarsi verso le scale. Fu più forte di me, e spostai gli occhi sulla giovane barcollante ma, d'improvviso, non più così riluttante a seguire l'uomo.
Mi accorsi di aver fatto per lanciarmi nuovamente verso di loro solo quando Henri strinse la morsa attorno alla mia gola e mi incollò di nuovo alla parete con tanta veemenza da costringermi a soffocare un grugnito di dolore.
Lui, invece, non represse un verso di eccitazione che mi rotolò sulla pelle, come un cubetto di ghiaccio che scivola lentissimamente lungo la spina dorsale, mettendomi i brividi. Mi osservò in un modo così assoluto, che tutto il mio universo parve spegnersi e focalizzarsi unicamente su lui, quasi ne avesse preso il controllo.
Quasi si fosse dichiarato padrone della mia mente.
Lo sguardo avvinto al mio, Henri ordinò: «Lasciaci».
Percepii gli occhi gelidi di André su di me, più taglienti di una bufera. Era assurdo, ma avrei voluto potermi voltare verso di lui e supplicarlo di non andarsene. Anche solo con un'occhiata. Avevo bisogno che restasse.
Ma André non sembrò avvertire il mio disperato disagio. Senza proferir parola, girò i tacchi e sparì in fondo al corridoio.
Lasciandomi sola con suo fratello.


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L'AUTRICE


















Nata il 24 Gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal fantasy all'urban fantasy, dall'erotico al dark romance. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.

Tra le sue opere troviamo:

EROTIC SUSPENSE
The MSA Trilogy
#1 Sudden Storm
#2 Radioactive Storm
#3 Colliding Storms

DARK CONTEMPORARY ROMANCE
Blood Bonds
#1 Soffocami

ADULT FANTASY / URBAN FANTASY ROMANCE
La Regina degli Inferi
#1 Il risveglio del Fuoco (Edizioni Tabula Fati)
#1.5 Assaporare il Fuoco
#2 Prigionia Mortale
#3 L'Ultimo Respiro
#4 Deserto di Sangue

La guerra degli Dei
#1 I quattro Protetti

ALTRI ROMANZI E RACCONTI AUTOCONCLUSIVI
La Promessa del Leone
Sei sempre stato tu (Sperling & Kupfer – Sperling Privé)

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Recensione:
La paura della delusione quando inizio un nuovo libro.
La paura di restarci male, di aver perso del tempo, di leggere sempre la stessa storia, sempre lo stesso schema.
Ma come spesso dico: IO SONO FORTUNATA. Se a volte mi è andata male, più volte mi è andata bene e l’istinto mi ha premiata.
“SOFFOCAMI” di Chiara Cilli è stato un salto nel buio. Buio come la storia, come la trama, come il mio umore quando ho pensato che forse stavo leggendo qualcosa che somigliava troppo a qualcos'altro.
Buio come il mio umore quando sono arrivata all'ultima pagina incazzata come una bestia perché non c’era più roba da leggere!!!!!!!!!!!! MA SCHERZIAMO??? E SI LASCIANO LE PERSONE COSI'?? SI GIOCA COSI’ COI SENTIMENTI????
Ok, torniamo indietro.
Non posso dire di conoscere Chiara personalmente perchè direi una bugia, ma più di una volta abbiamo interagito, nel farlo abbiamo ovviamente parlato di libri. E seguendo un suo consiglio mi sono addentrata nel mondo dei dark romance. Un mondo letterario diverso, a cui non ero abituata, e a cui non mi abituerò mai. Ho letto diverse storie, tutte con un denominatore comune: LA SENSAZIONE DI NON POTER PIU' TORNARE INDIETRO.
Cosa significa non poter più tornare indietro? Perdere le proprie certezze, i propri pilastri fisici ed emotivi. Perdere se stessi. Non essere più come prima.
Questo ti lascia il dark romance, la paura che niente sarà più come prima.
E anche “Soffocami” ti lascia le stesse sensazioni. Paura, vuoto, sofferenza, violenza, cattiveria, passione, restrizione, perdita.
Avevo tutto ciò che ho sempre sognato.




Avevo lavorato sodo per arrivare dov'ero.
Violenza, soprusi e crudeltà mi avevano segnato per dieci anni.

Ero pronta a portare l'azienda di famiglia ai vertici del successo.
Ero pronto a saziare la mia vendetta contro chi aveva abusato di me per lungo tempo.

Poi mi hanno rapita.
Così ho preso la figlia di Nikolayev.

Ora devo sopravvivere a un uomo che mi consuma l'anima.
Non importa quanto lotterà, non ha scampo.

Non posso lasciare che mi soffochi con la sua presenza letale.
Perché la ucciderò.


Ho deciso di descrivere “Soffocami” come una gara a due.
A chi arriva prima, a chi cede prima, a chi odierà prima, a chi amerà prima. Ma soprattutto a COSA vincerà prima.
Devo tornare da lei. Voglio tornare da lei.
Devo andare da lui. Voglio andare da lui.
Credo che la vita sia molto strana, una mattina ti alzi e tutto ti sembra perfetto e normale. E ti piace “normale”, perché il normale lo conosci, lo sai gestire e non ti può stupire. Ma come accade a volte, il “normale” può sparire in un secondo e lasciarti in balia del destino. In balia di mani ignote e misteriose, in balia di menti deviate e complicate, in balia di strani accadimenti fuori da ogni controllo. Ma quando tutto questo ti accade sul serio hai due scelte: farti sopraffare e perdere, oppure alzare la testa e combattere.
Aleksandra ha scelto di combattere.
Henry ha scelto di combattere.
Aleksandra ed Henry si scontrano e si fanno del male. The Flash e Reverse Flash che corrono uno di fianco all'altro, due colori diversi che dall'alto possono sembrare uno solo tanto sono vicini ed uniti. Tanto uniti da creare un legame malsano e doloroso, vero e cupo. Violento ed appassionato.
Dio, quella voce. Incarnava sesso allo stato puro, selvaggio e rude, e violento e viscerale e assolutamente carnale.
“Sono stata io a baciarti”. lo corressi furiosa per via delle ondate di piacere che si stavano propagando in tutto il mio corpo.
Ghignò. “E se ora fossi io a farlo?”
Il mio cuore era martello pneumatico pronto a perforarmi il petto per balzare fuori. “Ti morderei.”
Il suo sorriso si allargò. “Allora mordimi forte, Aleksandra.”
Parlavo prima di storia già sentita, che nessuno si offenda ma al giorno d'oggi scrivere qualcosa che mi lasci un brivido sembra un gesto estremo. Mi sento davvero una pessima lettrice, poco entusiasta e quasi svogliata, prendere in mano dei libri ultimamente per me è uno sforzo. Ma io amo leggere, troppo. Percui da drogata quale sono non potevo non buttarmi in questa nuova avventura.
“Henri”.
Dio, non chiamarmi per nome.
Mi prese il viso tra le mani, richiamando il mio sguardo nel suo. Maledissi quegl’occhi con tutta l’anima che loro stavano cercando di rubarmi, di reclamare.
Mai.
Lei mi osservò intensamente, con un cipiglio tormentato, quasi stesse sondando i miei pensieri. “Io ti vedo”. Sussurrò.
“Ed io ti sento.” Ringhiai appassionato.
Ma avendo già letto storie simili a questa, ad un certo punto ho sentito il brivido sbagliato, ho storto il naso, sembrava qualcosa di già letto, ma l'istinto che seguo sempre mi ha premiata. Ho passato un giorno di ferie intero a leggere questo libro, persa in un mondo che ormai conosco ma che non smette mai di lasciarmi li per terra nel mio solito angolino di dolore.
Perché il dolore lo senti.
Non puoi non provare empatia per un personaggio come quello di Henri. Distrutto, violato, malato, intelligente. La vendetta il suo fine, nonostante tutto e tutti. L'amore il suo destino.
Non puoi non provare empatia per Aleksandra. Scoprire una verità scomoda, scendere a patti con essa per sopravvivere, lasciarsi andare ad una passione folle e malata che però ti tiene in vita. Scappare per sopravvivere, lasciarsi dietro le spalle tutto perchè sei così tanto folle da pensare che lui comunque non ti
lascerà mai.
“Perché hai gridato il mio nome?”
“Dovevo scegliere tra morire a causa del veleno dei serpenti o te. Ho scelto te.”
Scegliere. Questo verbo per me racchiude molto bene la trama di questo libro. La scelta dei due protagonisti di andare oltre a tutto quello che fino a quel momento pensano l'una dell'altro, che sentono l'una per l'altro. Senza darsi dei limiti. Perché quando incontri qualcuno che nel male ti dà molto più di quello che hai sempre avuto e voluto, i limiti davvero non esistono. E il sentirsi soffocare è più una liberazione che una condanna.
“Non ti farò del male, Aleksandra”.
“Tu mi fai male anche solo guardandomi, Henri.”







1 commento:

  1. Aaaahhhhhhhhhhhhh love love LOVE it ♥_♥
    Mi piace da morire la tua recensione, GRAZIEEEEEEEEEE :D :D
    Non so che altro dire xD
    ADORO, punto.

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